Informazioni personali

Una mente nostalgica che butta sempre un occhio al passato e l'altro pure! Affetta da Anglofilia acuta, divoro compulsivamente serie tv, musica anni '90 e la mia wishlist libresca copre esattamente la distanza da Thornfield Hall a Magrathea.

11 set 2020

Faccio pace con gli YA: History is all you left me - Adam Silvera

"The world should stop lying to kids because they've always been brutally honest with us". 

"Il mondo dovrebbe smetterla di mentire ai bambini perché loro sono sempre stati brutalmente onesti con noi". 

(History is all you left me, Adam Silvera)



Negli ultimi tempi ho avuto parecchie difficoltà a districarmi nella selva delle pubblicazioni young adultTroppi titoli, troppe "fotocopie" di libri di successo, mi  hanno fatto perdere la bussola. Nonostante io sia fuori target da quando c'era ancora la lira, la frangetta cotonata e i telefoni a gettoni, i romanzi destinati ai ragazzi e, più in generale, quelli di formazione sono da sempre i miei preferiti in assoluto. Va da sé che prima o poi avrei ritrovato quello slancio perduto.

Con "History is all you left me" di Adam Silvera posso dire di averlo fatto. 


In questo romanzo, pubblicato nel 2017, e per il momento ancora inedito in Italia, facciamo la conoscenza di Griffin, diciassettenne di New York, e lo facciamo nel momento peggiore possibile: il suo fidanzato Theo è morto e lui deve scendere a patti con questa nuova e terribile realtà. I capitoli si alternano tra il presente e il passato. È così che, poco a poco, scopriamo tutto ciò che è stato e ciò che è. Nei capitoli ambientati nel presente la voce narrante è quella dello stesso Griffin, il quale si rivolge direttamente a Theo come se lui fosse lì ad ascoltarlo. Una scelta stilistica che ci rende ancora più partecipi delle emozioni del giovane e ci fa entrare appieno nella storia. Ben presto facciamo la conoscenza di altri personaggi e, uno in particolare, minerà il già labile equilibrio mentale di Griffin. Non si può non fare il tifo per lui e, quasi sul finale, lo accompagneremo nel viaggio, sia fisico che metaforico, verso la consapevolezza che la vita deve necessariamente andare avanti, nonostante il dolore e il vuoto che una perdita così grande può lasciare. 


Quello che mi ha fatto definitivamente innamorare di questo romanzo è il modo con il quale vengono affrontati temi importanti come l'orientamento sessuale, la malattia mentale e l'elaborazione del lutto. La storia non si affida completamente a questi temi. Seppure centrali essi non sono il perno, quell'elemento "sine qua non" che mancando farebbe crollare l'intero impianto narrativo, ma si fondono in modo armonico con la trama rendendo i personaggi verosimili. 

 

Complice la giovane età dello scrittore e, soprattutto, le sue esperienze personali, non avvertiamo mai la "voce dell'adulto" che spesso fa inevitabilmente capolino tra le righe di questo tipo di opere. Degli stessi personaggi adulti, presenti nel romanzo, non ci viene restituita che la pura e semplice immagine che coglie lo sguardo di un diciassettenne arrabbiato e addolorato. Non c'è quindi nessuna velleità pedagogica, nessuna retorica. Tutto scorre in modo molto naturale e fluido dando vita a un romanzo convincente e soprattutto onesto. 



Se proprio devo fare qualche appunto, non ho particolarmente apprezzato certe scelte narrative nella seconda parte del romanzo. Tuttavia è solo una questione di gusto personale. 


In ogni caso posso dire che questa esperienza di lettura è stata certamente positiva e non nego di essermi commossa diverse volte. Dove commossa sta per "ho pianto come un vitello". Embè? 


Se amate il genere del "coming of age", se avete voglia di emozionarvi e riconnettervi emotivamente con il vostro io sbarbatello dei bei tempi andati, ve lo consiglio certamente.

Recentemente sono stati tradotti altri libri dell'autore. Non è difficile credere che anche questo romanzo possa essere presto acquisito da qualche casa editrice italiana. 






DISCLAIMER: sono una lettrice, una semplice fruitrice della pagina scritta. Tutto ciò che scrivo è frutto di una mia opinione personale. Non ho competenze per fare altri tipi di analisi. Perciò prendetelo per quello che è: uno sproloquio più o meno consapevole su quello che mi emoziona e appassiona.




Pace & libri belli

Stay tuned! 







Nessun commento:

Posta un commento